TEORIE della Globalità dei Linguaggi
(metodo Stefania Guerra Lisi, dal 1970)
Energia e materia: la teoria tradizionale dei QUATTRO ELEMENTI (Acqua, Aria, Terra, Fuoco) e delle loro metamorfosi, viene rivisitata diventando un modello di lettura comparata di andamenti tonici, comportamenti espressivi, creazioni artistiche. Forma: L’ESTETICA COSMO- PSICOFISIOLOGICA descrive in modo organico la storia della materia, l’evoluzione delle forme naturali e dell’essere umano, articolando il principio della ‘struttura che connette’ e le leggi della formatività. Processi-procedimenti costruttivi (simmetria radiale, simmetria bilaterale, ecc.), modalità dinamiche (contenimento, pressioni, stiramento, ecc. ), ‘forme’ (labirinti; sole-cupola, soffione, rosone, ecc.). Di qui le teorie: SIMBOLOGIA DEL COLORE, SIMBOLOGIA DELLE MATERIE, SIMBOLOGIA DELLE FORME. La teoria degli STILI PRENATALI collega la sequenza delle fasi della vita intrauterina a tanti comportamenti espressivi quotidiani, artistici e regressivi. Il‘VIAGGIO DELL’EROE’ è il travaglio della nascita come modello con cui leggere la vita intera come una successione di vicende del ri-uscire, e come archetipo rintracciabile in molte espressioni umane, quotidiane e artistiche, dalla fiaba alle forme musicali. Dalle memorie ancestrali del Corpo-storia la GdL elabora una MAPPA CORPOREA che mette in forma organica una serie di punti di ‘memorie del corpo’, ossia di sensibilità particolari utili a descrivere i diversi stati psicosensoriali e motori. La RIFLESSOLOGIA (mano-corpo, bocca-mano-mente) spiega lo scambio fra mondo interno e mondo esterno in una sequenza organica di processi di incorporazione, elaborazione, assimilazione. La teoria bioenergetica del CORPO TRIPARTITO riconduce ai processi di carica e scarica dell’energia vitale le esperienze musicali più comuni, radicate nel corpo (melodia, ritmo, sound) e insieme le modalità espressive di base della figurazione (linea, colore, plasmazione). Un’estetica psicofisiologica sviluppa nella GdL i percorsi dal corpo al linguaggio, dallo schema corporeo al movimento (punto-linea-superficie), dal non verbale al verbale, dalle emozioni alla cognizione. La teoria dell’EMOTONICITÀ riformula questa estetica: qui la sinestesia e le emozioni si trovano congiunte alla radice, nelle e-mozioni che nel corpo (già nel prenatale) si imprimono ed esprimono in modo indissolubilmente intersensoriale. L’EMO-TONO-FONOSIMBOLISMO sviluppa questa teoria applicandola al linguaggio verbale. La SINESTESIA come potenziale umano primario articola e fonda la vicarietà dei sensi, la globalità di tutti i linguaggi e della trasposizione dell’uno nell’altro. Di qui la concezione di una globalità delle arti e di una conseguente MusicArTerapia, dove musica, poesia, danza, pittura, scultura ecc. sono sentite e pensate in stretta interrelazione, a monte della separatezza culturale corrente.